Il più gustoso dei “piatti poveri”.
Il Ciaffagnone è una frittella tradizionale, uno dei tanti piatti “poveri” nati dalla fantasia di chi doveva inventarsi una cucina con pochi ingredienti base, come acqua e farina. La ricetta è sicuramente antica, e prevede che vengano mescolati, insieme alla farina e all’acqua, uovo e poco sale. Tradizione vuole che venga realizzata per Carnevale, come piatto sia salato che dolce del Martedì grasso. Questa sorta di crêpe rustica viene preparata in bracieri improvvisati con padelle a manico lungo, e un tempo cotta nello strutto di maiale.
Oltre a rappresentare un pasto nutriente, conta su una coreografia d’effetto in fase di realizzazione: la grande bravura, oltre che nel prepararlo e nel dosare bene gli ingredienti, sta sopratutto nel lanciarlo in aria e riprenderlo al volo far rosolare entrambi i lati, come si farebbe con una frittata. Una volta divenuto dorata e soffice, il ciaffagnone trova un degno accompagnatore nel formaggio pecorino locale oppure, nella variante dolce e contemporanea, con zucchero o crema di cacao e nocciole.