La collezione archeologica conservata all’interno della Fonteverde Spa è stata dichiarata di “importante interesse” nel 2003. È formata da reperti di vario tipo, raccolti a partire dal Sedicesimo secolo. Spiccano due altari, uno privo di epigrafi e uno con iscrizione dedicatoria a Esculapio e Igea, oltre a una statua in marmo di Afrodite al bagno di Doidalsas, replica di un originale greco in bronzo. Si tratta di un soggetto comune, usato per decorare ambienti termali e balneari. Si aggiungono alcuni elementi architettonici, come una base di colonna dorica, due mensole in travertino di epoca imprecisata, una parte di pavimento a mattoncini (opus spicatum), un’altra grande mensola o coronamento di parapetto sempre in travertino, oltre a una grande anfora di produzione iberica (Primo-Secondo secolo d.C.). I materiali sono esposti lungo una galleria di passaggio all’interno dello stabile, dentro nicchie appositamente realizzate nel 2020 per valorizzarne la presenza. La raccolta dei materiali nasce con la costruzione del Portico Mediceo nei pressi della sorgente Ficoncella. Sono visibili le due arae con iscrizioni (una murata all’interno del ristorante) provenienti proprio dal Bagno Grande, e la statua di Afrodite al Bagno, proveniente invece, come ci ricordano le fonti antiquarie, da Doccia della Testa, poco più a valle delle terme medicee. Gli altri reperti sono invece di provenienza incerta, ma riconducibili alle numerose terme dell’area sancascianese. Da notare come le iscrizioni latine conservate alla Fonteverde, tutte di fine Secondo secolo d.C., siano in strettissima relazione con le arae rinvenute nel 2020 e ora esposte nell’atrio del Palazzo Comunale: si citano personaggi appartenenti alle stesse famiglie, oltre alle divinità tutte strettamente legate tra di loro (Apollo, Esculapio, Igea). Tali iscrizioni dovevano, in origine, formare un gruppo omogeneo di arae dedicatorie, poste tutte intorno alla vasca sacra del Bagno Grande messa in luce con gli scavi del 2021.