Dopo la meraviglia dei bronzi, è una statua monumentale, alta quasi due metri, copia in marmo da un originale in bronzo del greco Prassitele, l’ultimo tesoro restituito dal fango e dall’acqua ribollente degli scavi di San Casciano. Un ritrovamento straordinario, anticipa in esclusiva all’ANSA il prof Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, che si accompagna a un particolarissimo donario in pietra con un’iscrizione bilingue e a una miriade di piccoli oggetti in bronzo, terracotta e persino cristallo che aprono affascinanti squarci sulla quotidianità del santuario.
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